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RennyManJr

~ Renato 'RMJ' Gelmini
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24.1K
Pageviews
Everyone in dA seems to be very addicted to their pageview count and, even if I don't care about it like I did a couple of years ago, I'm pretty glad to see that I've reached 10.000 pageview. Celebrations! :D I even managed to take a screenshot of the counter at the right time, so YAY for the 10k!

I've already refreshed my devID, as some of you have already seen, and I quite like it. It was an attempt to try coloring like in american comic books, and I think is not so bad for a try.

Not very much to say at the moment, other than "Thank you" to everyone who helped that number reach what it is today. I'm currently working on a new comic project (created a couple of nights ago, so it's still in very early development stages!) and I will surely post more about it after new year celebrations.

Until then, take care and have a nice christmas eve!

IT version

Sembra che tutti qui su dA diano parecchia importanza alle pageview e, nonostante abbia passato la fase in cui quel numerino aveva un'importanza vitale, sono abbastanza contento di vedere che ho raggiunto le 10.000 pageview. Festeggiamo! :D Sono anche riuscito a prendere uno screenshot al momento giusto, perciò ewwiwa i 10k!

Come forse avrete già visto ho anche aggiornato il devID e devo dire che mi piace. Ho provato a colorarlo come nei comic book americani e non mi sembra male per essere solo una prova.

Al momento, comunque, non ho molto da dire se non un "Grazie" a tutti coloro che hanno aiutato quel numero a raggiungere l'attuale quantità. Sto anche lavorando a un nuovo progetto (creato un paio di notti fa, quindi ancora molto indietro!) di cui posterò sicuramente qualcosa dopo il passaggio all'anno nuovo.

Fino ad allora fate i bravi (se potete) e passate un buon natale!
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Ci siamo di nuovo: alla Scuola Internazionale di Comics, questo venerdì, si è tenuto un nuovo seminario a tema manga. Seminario totalmente discorsivo tenuto dal buon Andrea Baricordi, che sicuramente alcuni di voi ricorderanno per i suoi trascorsi in Star Comics. Ebbene si, vi posso assicurare che è una persona reale, esiste, e ha una memoria a breve termine persino più provata della mia (il che è tutto dire). Ma non indugiamo oltre e passiamo al riassuntino di queste tre ore, perché anche stavolta sono usciti alcuni spunti interessanti che nei precedenti seminari sul manga non si sono toccati.

Cenni Storici
In realtà è un'operazione un po' artificiosa suddividere questo seminario in argomenti, in quanto si è trattato di un unico, lungo, discorso, ma cercherò di farlo per esigenze di sunto.

Anche in questo caso vi è stata una breve e sciolta introduzione sul significato del nome manga e sulle sue origini antiche, tenuta insieme dalla frase "il manga non esiste", che in realtà non significa altro che lo stile "manga" non è in realtà uno stile, come erroneamente viene catalogato dai più, ma semplicemente un termine da utilizzare quando si catalogano le produzioni di un certo paese, come usiamo "comics" per il fumetto americano o "europeo" per le nostre produzioni. Il manga ha comunque le sue caratteristiche, come un modo un pò diverso di raccontare le storie.

Infatti la differenza principale tra il fumetto nostrano e il manga è che l'origine è partita da due basi differenti. Il fumetto italiano ha avuto origine dall'illustrazione, mentre il fumetto giapponese deriva più che altro dal cinema.

E' stato Osamu Tezuka il primo a raccogliere le influenze dall'america e creare i manga odierni. Tezuka ha assorbito lo stile USA principalmente dai cartoni animati della sua epoca. Pensate ad esempio ad Astro Boy: le sue proporzioni, così come la struttura della testa, sono praticamente le stesse di Mikey Mouse, ed essendo stato influenzato così tanto dalle produzioni americane, Tezuka ha cercato di applicare e riprodurre quegli stessi movimenti al fumetto. Nel farlo ha effettivamente inventato cose nuove.

E' stato infatti Tezuka a "montare" le tavole con modalità diverse dalle classiche 5 o 6 vignette, dando anche dei tagli inclinati alle stesse. Tutto questo per dare un ritmo narrativo che non fosse quello di x vignette con del testo appiccicato sopra. Nei suoi lavori ogni vignetta aveva un tempo preciso per essere letta, e di conseguenza anche tutta la pagina.

La velocità di lettura
Tutto questo cos'ha portato al fumetto manga? E com'è la situazione oggi? Ad anni di distanza, in cui si è sperimentato tanto e si è quindi imparato tanto?

Il fumetto giapponese è diventato un medium calibrato in maniera estremamente precisa per quanto riguarda i tempi di lettura. Gli editori hanno capito, dopo lungo sperimentare, che dopo un po' di tempo una pagina diventa noiosa e perciò, quella stessa pagina non deve durare al lettore più di un certo tempo. Questo comporta che non deve avere troppo dialogo, per mantenere sempre fresca l'attenzione di chi legge costringendolo a voltare pagina.

Intere riviste sono costruite seguendo rigorosamente questi canoni. Prendiamo ad esempio Shonen Jump (che guardacaso Baricordi aveva portato per farci capire i punti del discorso che sto per spiegare). La sua versione settimanale è composta da circa 16 storie, ma se cronometriamo il tempo che ci si impiega per leggerle vedremo che è praticamente lo stesso per tutte.

Ma gli artifici non finiscono qui. Se prendete in mano Shonen Jump vi accorgerete di una cosa: il colore della carta (riciclata) delle pagine e del "nero" di stampa varia ad intervalli regolari. Le prime 2 storie sono stampate su carta rossiccia con inchiostro rosso scuro, poi si hanno un paio di pagine a colori (spesso pubblicita' di vario genere) e poi il colore cambia per altre 2 o 3 storie. Tutto questo per ravvivare l'attenzione del lettore dopo un certo tempo e "costringerlo" a continuare a leggere. Ovviamente la lunghezza della permanenza è stata calibrata in maniera certosina per essere una media che vada bene per la maggior parte delle persone.

Insomma velocità variabile nelle varie pagine, ma velocità complessiva dell'episodio che rimane sempre la stessa.

La questione culturale
E' importante notare che in giappone i fumetti non sono rivolti agli appassionati di fumetti, bensì agli appassionati di un certo argomento. Questo perché i giapponesi hanno un livello di alfabetizzazione che raggiunge quasi il 100% e quindi tutti leggono di tutto. Per questo le tirature dei fumetti nel paese del sol levante sono a livelli davvero eclatanti: si parla di 7 milioni di copie vendute per Shonen Jump, nel periodo di massimo successo, contro le 150.000 copie del fumetto di dragonball in terra nostrana, nel periodo di massimo boom per i manga.

Ed è così che in giappone può esistere una rivista di fumetti totalmente incentrata sul golf. Se dovesse nascere anche qui una cosa del genere, probabilmente, chiuderebbe al primo numero. Le varie case editrici sono arrivate a creare diverse riviste specializzate a seconda dell'età dei propri lettori. In parole povere, alle elementari corrisponde una rivista, in versione maschile e femminile, alle medie un'altra, sempre in due versioni e così via, fino all'università o ai primi lavori, con argomenti più maturi (personaggi che lavorano, pubblicità di automobili all'interno). Addirittura si era pensato anche a riviste di fumetto simili alle precedenti ma dedicate ai cinquantenni, anche se poi, alla fine, non sono state create realmente.

E qui si conclude la parte discorsiva del seminario. La parte successiva è stata dedicata ai concorsi per diventare fumettisti indetti dal giappone e sul perché è importante cercare di non scavalcarne le regole, oltre ad alcuni accorgimenti da tenere a mente nel caso si volesse tentare di partecipare, ma questa è un'altra storia.

Tuttavia la parte dedicata alle onomatopee ha generato un anedotto interessante, che arriva a spiegare per quale ragione le onomatopee nei nostri manga di fine anni ottanta e primi anni novanta fossero così strane.

Durante i primi anni novanta non si utilizzata Photoshop per modificare le onomatopee, venivano bensì modificate tutte a mano direttamente sulle pellicole di stampa. L'emulsione di stampa era solamente su un lato di questa pellicola, perciò questa veniva girata e, con cutter o lamette da barba, si grattava via il rumore originale per poi ricostruirlo a mano dal lato opposto con il rapidograph. Il problema qual'è? Molto spesso le onomatopee finivano su zone retinate, o su porzioni molto grandi di sfondo, e ricostruire un retino col rapidograph comportava il dover rifare a mano tutti i puntini. Operazione orribile e di impatto visivo estremamente pessimo. Perciò la soluzione era quella di riscrivere l'onomatopea in modo che stesse all'interno del tratto originale, con risultati molto strani: lettere quadrate, rumori inventati e quant'altro.

Perciò, molti nostri disegnatori che hanno visto le lettere fatte in questo modo hanno creduto, erroneamente, che questa fosse una "licenza di stile" tutta tipica del sol levante e ha quindi deciso di riprodurle in questo modo anche nei propri lavori. Sbagliando.

Spero che il riassunto sia stato interessante. A presto per altre fantastiche avventure...
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Se ultimamente avete seguito le mie deviation avrete sicuramente visto che ho tentato di partecipare al torneo ENDZONE di Shaun ":iconendling:" Healey.
Si tratta di un torneo di personaggi originali in cui vengono formate delle coppie e, i due proprietari dei personaggi devono fare un fumetto in cui il proprio personaggio sconfigge l'avversario. In seguito una giuria decreterà il vincitore secondo i propri criteri e via via fino allo scontro finale.
Ora che il roster è stato reso pubblico posso dirvi com'è andata (se già non l'avete visto da voi): non sono stato incluso. E questa cosa mi sta rattristando veramente tanto.

I miei compagni di corso probabilmente si immaginano meglio di chiunque altro quanto posso averla presa male.
Nelle ultime settimane ero veramente impazzito per questo torneo, in classe non facevo altro che parlare di questa cosa e cercare di invitare altri a provare, ho ripassato tutto il kung fu che ho imparato, ho fatto la pagina di audizione in una notte dalle 23:00 alle 5:15, andando a letto al sorgere del sole, e ho perso altre ore di sonno prezioso per modificarlo e per fare il character sheet. Ero più preoccupato di essere incluso nel torneo che del mio esame finale, tanto da prendere accordi con un mio amico per andare ad assistere alle sue lezioni di Karate di quest'estate e fare disegno dal vero per prepararmi a dovere.

Quando stamattina mi sono svegliato, ad un orario osceno, e ho aperto la pagina con il roster dei partecipanti ho scorso la lista per almeno 5 volte prima di accettare il fatto che il mio avatar non fosse tra quei 64 fortunati.

Dopo la prima delusione devo però dire di essere rimasto piacevolmente colpito dall'ottimo discorso che Endling ha fatto a tutti coloro che non sono passati. Discorso che, oltre a rincuorarmi un pò, mi ha anche dato spunto per formulare alcune teorie sul perchè non sono stato scelto.

Penso che la questione sia principalmente "marketing". Elisis, se decontestualizzata, non è per nulla un personaggio interessante. In fin dei conti è una normalissima ragazza, vive in una normalissima città, non veste in modo sgargiante in quanto non vuole dare nell'occhio e cerca di nascondere in tutti i modi di essere una maga. Non attira per nulla l'attenzione. Eppure, in combattimento, avrebbe la potenzialità di far passare per fessi la stragrande maggioranza dei combattenti scelti per ENDZONE.

Penso sia stato proprio il fatto che fosse un personaggio troppo comune, unita al fatto che il mio fumetto di audizione non ha mostrato nulla di ciò che è in grado di fare, a pregiudicarmi l'entrata nel torneo. Come detto anche da Endling sono stati privilegiati quelli che hanno colpito maggiormente la loro attenzione e non faccio fatica ad ammettere che, secondo queste premesse, la mia audizione era davvero un pessimo biglietto da visita. In ogni caso la colpa è solo mia: avrei dovuto aspettarmi una cosa del genere e pianificare molto meglio il lavoro prima. Shaun e soci si sono trovati a dover spulciare 610 entry per poter scegliere i partecipanti, era logico che la scelta ricadesse sui più appariscenti.

Pazienza. Il mio attuale scopo, ora che sono in vacanza, è quello di finire Crimson Whisperbloom a tempo record, mentre per quanto riguarda il torneo, farò un mini fumetto di contorno.
Voglio davvero umiliare il personaggio di :iconrave8259: visto che ha creato uno studente con una tale faccia da schiaffi da annebbiare qualsiasi altro pensiero si possa fare guardando la sua audizione :D

Sono più che convinto che chiunque dovrà combatterci contro proverà un senso di piacere immenso nel disegnare quel moccioso che le prende di santa ragione, e io non voglio certo levare a Eli un piccolo sfogo per essere stata scartata ;)

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Side Note: ho iniziato la lavorazione del mio sito personale powered by WordPress. Lo scopo è quello di creare un sito essenziale ma allo stesso tempo bello da vedere. Temo avrò bisogno di qualche aiutino da gente più esperta, ma quando avrò finito non si riconoscerà più che sotto c'è l'engine di WP... o almeno lo spero.
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Lo so, sono un pò in ritardo, ma alla fine ce l'ho fatta!

Ultima puntata

Questa settimana sono riuscito a raggiungere il seminario senza particolari intoppi e, dopo essermi rallegrato della cosa ecco che arrivano notizie meno rassicuranti a turbare il mio umore.

Alcune delle ragazze del mio corso, che avevano chiesto in precedenza com'era andato il seminario della mattina, hanno scoperto che il prodotto finale di questi quattro incontri sarebbe stato valutato, e di conseguenza incluso, nelle cose da portare all'esame finale. Ovviamente mi è stato raccontato tutto con un tono di una tragicicità estrema a cui si dovevano aggiungere parti di discorso particolarmente enfatizzate come "ci darà la valutazione oggi" e giurerei di aver anche sentito un "se non hai finito il fumetto Wish si incazza".

Dopo pochi minuti, fortunatamente, parte di queste affermazioni si rivelarono infondate. Wish non sembrava per nulla arrabbiata, non avrebbe dato valutazioni il giorno stesso, ma in compenso la storia dell'inclusione del nostro lavoro all'esame era vera.

Soltanto pratica

In realtà questo incontro del seminario non è stato altro che una continuazione della parte pratica già iniziata nelle puntate precedenti. Utile a noi, in quanto abbiamo portato i nostri lavori che sono stati corretti come si deve, ma assolutamente impossibile da riassumere in quanto non ho la minima possibilità di farvi vedere i lavori di ognuno e di dirvi cosa è stato detto.

Ripensando però a :iconfolletto: e al suo commento, posso cogliere l'occasione per chiarire il non molto chiaro discorso della volta precedente riguardo alla griglia di vignette tipica del manga. Per far questo è necessario utilizzare la mia inarrivabile bravura con il Microsoft Paint e fare un paio di disegni esplicativi.

Eccoli qui.
Vi consiglio di aprire la deviation in un nuovo tab in modo da poter leggere qui e guardare.

I primi due riguardano il layout a incastro di cui parlavo la volta scorsa:
- In alto a sinistra potete vedere l'esempio a "finestrella" tipico di molti ragazzi occidentali che tentano di fare un manga, notate come l'impostazione generale della pagina sia per righe, i colori diversi servono appunto a renderlo più immediato.

- In alto a destra invece ecco l'esempio della pagina di Alita, ora dovrebbe essere più comprensibile cosa intendevo con "due L rovesciate". In pratica le vignette sono incastrate dentro le altre, i vari colori indicano i vari gradi di incastro.

I due esempi di sotto sono invece un mio errore che mi è stato corretto venerdì.
- In basso a sinistra è come si presentava la mia pagina all'inizio. Il layout è corretto, come si può vedere dai colori, ma la tavola manca di dinamicità. La piccola stick figure nella vignetta rosa è un personaggio che esce dalla vignetta: fino a qui l'idea era quella di usare la vignetta come un riquadro in cui piazzare lo sfondo.

- In basso a destra ecco la stessa pagina dinamicizzata. Molte vignette si sovrappongono e il personaggio della vignetta rosa ora è completamente fuori da ogni vignetta. Questa cosa è giustificata dal fatto che in giappone, come ho già detto, considerano un bene anche lasciare delle aree bianche. E' attraversato dalla prima vignetta viola in quanto, nell'originale, si sta rivolgendo al personaggio raffigurato proprio in quella vignetta.
Notate anche come la seconda vignetta viola continui fino a toccare il tachikiri del foglio: la linea che determina la fine dell'area stampata.

Online Shop

E' stato finalmente aperto l'online shop di cui parlavamo nella scorsa puntata. Lo potete trovare all'indirizzo www.MangaEden.eu e, nonostante gli errori di allineamento delle pagine che vedo in firefox, ad una prima occhiata è già fornito di quasi tutto quanto possa servire a un mangaka in erba. Peccato non sia esattamente facile da navigare (per usare un eufemismo).

Conclusione

E qui, temo, si conclude il nostro breve ma intenso seminario sul manga. A seguito di queste nuove informazioni il layout di Crimson Whisperbloom cambierà radicalmente di nuovo, stavolta però con un motivo ben preciso. Spero possa essere stato utile a chi si interessa di manga e soprattutto a tutti coloro che volevano iscriversi e non sono riusciti a farlo.

Divertitevi! :D
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PUBBLICITA'

Prima di iniziare con il riassunto della terza puntata del seminario sul Manga, un piccolo spot pubblicitario per tutti gli unrealer, o coloro a cui interessa diventarlo.

Ho aperto, con l'aiuto di alcuni amici Mapper, quello che al momento è l'unico forum italiano dedicato al mapping (e, perchè no, al coding) dei vari giochi della saga di Unreal, soprattutto i vari Unreal Tournament. Abbiamo appena iniziato e già possiamo vantare la presenza dei più bravi mapper in italia del passato e del presente (tra cui Palka, Dan e Krolizard). Il forum è a questo indirizzo: www.runesofwar.net/forum/

Il periodo non è dei migliori, visto che UT3 è ancora lontano, ma se vi interessate di level design fateci un giro!


IL RIASSUNTO

E' impossibile scindere il riassunto di questa giornata con quello che ho dovuto passare per raggiungere Firenze questa mattina. Due aspiranti suicidi si sono evidentemente dati appuntamento questa mattina per buttarsi sotto a due treni, bloccando di fatto tutti i
convogli che da Milano cercavano di raggiungere Modena. "Accertamenti dell'autorità giudiziaria".

E fu così che "Il treno InterCity 587 di Trenitalia delle ore 9:53 proveniente da Milano Centrale e diretto a Firenze Santa Maria Novella oggi è sopresso, ci scusiamo per il disagio", questo dopo aver maturato 150 minuti di ritardo. L'altro treno, che partiva alle 10.21, non era in condizioni migliori: il ritardo ammontava a 130 minuti, e fu così che dovetti passare la maggior parte della giornata a Modena... e sappiamo tutti com'è Modena.

Anyway, una volta raggiunta Firenze arrivando al seminario per il rotto della cuffia...

Teoria - la costruzione delle tavole

La lezione di oggi era un pò meno carica di contenuti rispetto alle precedenti, ma non per questo meno importante. Si è saltata del tutto la parte della proiezione del materiale, sostituita da due volumi originali giapponesi di Berserk e un altro bellissimo di Alita che, non appena è finito tra le mie mani, mi ha fatto mollare tutto quanto e mi ha costretto a riguardarmi tutto il manga in quel bel formato grande. E' veramente una gioia per gli occhi: trattato come i nostri costosi volumi da libreria, con carta di buona qualità, sovracopertina e tanto di pagine finali con schizzi e profili dei personaggi... oltre alla goduria di rivedermi tutto Alita in originale, mi ha fatto veramente pensare soprattutto quando ho visto che costava solo 1323 yen (8,12 €).

Lo scopo di questi fumetti che giravano per l'aula (per la verità, appena mi arrivato in mano, Alita ha smesso di girare, ma tant'è...) era legata al fatto che il maestro Haru e Wish -la ragazza italiana- stavano controllando i Name Note degli alunni e stavano facendo notare un pò a tutti gli errori di costuzione di queste tavole. Per aiutarsi usavano appunto i Manga che avevano portato.

Io purtroppo non ho avuto tempo di fare nulla, quindi mi sono avvicinato a un ragazzo lì vicino che, per mia fortuna, ha commesso diversi errori.

La tavola su cui Wish si è avventata era così composta: due vignette orizzonali larghe tutta la pagina sopra a quattro vignette che dividevano perfettamente in quattro parti uguali lo spazio rimasto, come a formare una finestra. "questo è esattamente il tipico errore che fa l'80% degli occidentali che si mette a fare manga" diceva la relatrice.

"In realtà nel manga la costruzione delle vignette è totalmente diversa da come vengono fatte in europa. Qui si ha l'obbligo di seguire uno schema semplice, in cui le vignette vengono messe una accanto all'altra per file. Nel manga invece la costruzione prevede che le vignette siano ad incastro, proprio come una Matriosca". A questo punto prese Alita e cercò una pagina che facesse al caso suo, la trovò quasi subito e ridisegnò su un foglio lo schema delle vignette.

Il bordo superiore e quello destro delimitavano la fila di vignette più esterne, quella più interna era rappresentata da una vignetta larga con sotto altre due vignette verticali. Erano in pratica due L rovesciate una dentro l'altra con un ultima vignetta singola nell'angolo vuoto che rimaneva. "Quando disegni Manga devi sempre pensare ad incastro in questo modo. Ci sono molti modi per farlo, possono esserci anche pochissime vignette, puoi fare incastri diversi, ma devono sempre sottostare a questo metodo di costruzione".

Ovviamente vi sono anche altre differenze di cui tenere conto, che nel fumetto europeo non vengono usate o non hanno senso di esistere. Una tra tutte sono i personaggi disegnati in grande che escono dalle vignette o che addirittura ne delimitano 2 o più con la propria sagoma, le vignette inclinate e così via. "In un fumetto Bonelli queste cose non le puoi proprio fare perchè si aspettano un tipo di costruzione della pagina ben preciso, il target è a vignetta-per-riga, allo stesso modo non puoi usare il metodo Bonelli in un manga, si vede subito che c'è qualcosa che non va, e fare la `finestrella` è quindi male". Segue sul foglio in cui aveva fatto la spiegazione un autoritratto della faccina stilizzata di Wish che diceva "La finestrella è MAALEEEH!" corredata di fuochi fatui.

Tra le altre cose che non possono esistere nei fumetti occidentali c'è anche l'ombra fatta coi tratteggi. In un nostro fumetto risulterebbe decisamente troppo chiaro in quanto le tavole europee giocano su un equilibrio di bianchi e neri, mentre il manga gioca sull'equilibrio di neri, grigi, retini e bianchi. Retini opzionali.

Pratica - Pennini e Retini</a>

Buona parte della lezione, tuttavia, è stata pratica. Chi non aveva inchiostrato il disegno del personaggio a pennino poteva finirlo e infine applicare un retino a scelta in qualsiasi parte del disegno, secondo le direttive del maestro Haru.

Applicare il retino, più che un fatto di disegno, è un lavoro da modellista. Bisogna guardare quanto retino serve e tagliarne con il coltellino una porzione appena poco più abbondante del necessario. A quel punto lo si appoggia sulla zona del disegno desiderata senza calcare eccessivamente, si inizia a tagliare seguendo i bordi del disegno per lasciare retino solo sulla zona interessata e si finisce poi pigiando tutto quanto con il Tonehera per far attaccare per bene il retino al foglio.

Il coltellino ha anche una seconda funzione, si può grattare dolcemente il retino per asportarne la trama e creare punti di luce dove necessario. Utile tra i capelli e nei vestiti.

In questa parte è stata divertente la schermaglia tra me e Pietro. Avendo lui preso in mano oggi, per la prima volta nella sua vita, il pennino G della Zebra, ho notato che stava già facendo tratti ben più precisi di quanto non riesca a fare io con un fine settimana in più di allenamento rispetto a lui. Avendo quindi iniziato ad inchiostrare il mio personaggio ed avendo notato come lui avesse già terminato il suo (il mio è molto più complesso) gli ho chiesto di continuare ciò che avevo iniziato.

Risultato: io riesco a far bene le linee sottili, lui tutto il resto. Prevedo lunghe sessioni di allenamento e numerose bestemmie all'orizzonte.

Conclusioni

Chiesi infine dell'Online Shop da cui si possono comprare questi attrezzi per il manga. Sarà legato a J-Wings, pur non essendo loro a dirigerlo, la grafica è stata fatta proprio da Wish ed aprirà a giorni. Dovrebbe già essere aperto ma hanno avuto problemi col carrello durante il debug del sito.

Facendoci vedere alcuni retini in formato B4 ha anche aggiunto che sarebbero costati 4,10€ l'uno. La mia faccia stupefatta è stata notata e la ragazza ha apposto questa giustificazione: "bè, non è costino molto meno anche in giappone". La mia risposta istintiva è stata che probabilmente ho visto giusto a volermi scaricare il programma della DELETER che li crea. Mi pare ci sia rimasta un pò male e me ne dispiace, ma non vedo quale sia la ragione.

A questo punto ci sarà una pausa di una settimana e venerdì 8 giugno avremo la quarta e ultima puntata del seminario.
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